I libri? Spediamoli a scuola!

lunedì 29 marzo 2010

Ripartiamo dai bambini, è urgente e necessario

Non ce l'ho fatta ieri sera ad aspettare la disfatta. Sono andata a dormire prima. Il titolo dell'Unità di questa mattina dice "un paese stanco". Un paese stanco e ignorante direi. Se ripercorriamo questi ultimi anni (troppi) della politica del centro sinistra, forse possiamo comprendere la sfiducia di chi questa volta non se la è sentita di "tapparsi il naso". La centralità di questioni come quella del lavoro e della scuola, per citare quelle che mi stanno più a cuore, per sprecare energie e tempo nel gestire cordate, correnti. Nel tentativo di fare alleanze con chi poi riesce ad allearsi con chi ritiene più opportuno, senza stare a guardare tanto per il sottile... Un paese in cui a pochi giorni dalle elezioni i giornali sparano a palla la notizia che la chiesa mette come priorità la questione della vita (sembra invece che - nonostante questa ci sia - non sia al primo posto della lista) e nessuno ha il coraggio di dire che non vogliamo avere lezioni da una chiesa che si è macchiata e si macchia di uno dei reati più orribili, di quelli che se ti carcerano ti devono mettere in isolamento perchè altrimenti gli altri detenuti di massacrano. Un paese attonito, un paese che sceglie una destra ignorante, razzista, pericolosa. Ho il cuore pesante questa mattina. Forse l'unica piccola consolazione è la vittoria di Vendola. Che da solo, contro tutti, è riuscito ad essere credibile agli occhi della maggioranza suoi cittadini. E allora dico che dobbiamo assolutamente proseguire - tutti noi che ci occupiamo dei bambini e dei ragazzi con forza, rigore e passione - a fare questo lavoro. Ci vorrà tempo per costruire una nuova coscienza civile, ma è un tempo necessario. Mostriamo ai bambini che il mondo non è così, che se possiamo comperare un jeans a 5 euro, un cellulare a 25 è perchè qualcuno viene sfruttato. Che il protagonista della vita non è il consumatore, e tantomeno lo è il tronista o la velina, ma è chi paga le tasse con il proprio lavoro, chi si sveglia all'alba per pulire le strade, chi tutti i giorni va in classe a pretendere che i suoi ragazzi imparino, studino; chi non butta la carta per terra, chi non parcheggia in doppia fila, chi ascolta e aiuta coloro che hanno bisogno, chi accoglie, chi denuncia la mafia. Chi sa sorridere, chi si emoziona davanti ad un tramonto, chi si prende il piacere di stare con gli amici, chi si indigna. Coraggio, mi dico, abbiamo tanto da fare e anche se abbiamo il cuore pesante dobbiamo proseguire. Qualcuno ha un libro (per ragazzi naturalmente) da consigliarci per affrontare questa tristezza?

1 commento:

  1. Hi Della,
    sono Dea la ragazza americana di Marsala, non ci conosciamo ma il tuo sito mi piace e mi piace la tua energia. Ti voglio dare qualche parola di incoraggiamento. Non disperare, è quello che i potenti vogliono. Ci sono tante persone che tentano di trasmettere concetti di libertà mentale ai ragazzi. Io per esempio sono di colore, afro americana e i dirigenti scolastici quando vinco una gara per un progetto di Inglese mi dicono spesso che sono contenti che viene una persona diversa come me alla loro scuola perche qui nella sicilia occidentale in questa piccola città, l'unica idea che hanno i bambini dei stranieri sono i raccoglitori di uva e pomodori nelle campagne, le badanti rumene e i venditori ambulanti di tanti aggeggi e cianfrusaglie in spiaggia. Ho anche una amica giapponese che vive qui e abbiamo proposto qualche progetto di cultura giapponese, insegnare ai bambini un po di cultura giapponese origami, ikebana, cerimonia da tè e qualche canzoncina, l'ha dovuto fare gratis ma lo ha gia fatto in qualche scuola. Ci sono international days ad alcune scuole elementari dove viene chiesto a tutti di portare una pietanza , e ai bimbi le mamme arabe, africane, del est europa un piatto della loro cucina. Io vengo sempre invitata a questi piccoli eventi. Poi io insegno Inglese in privato e quando vado a casa negli stati uniti porto sempre libri in piu ( ci sono i libri per bambini di qualche anno fa in vendita per $1.00 vicino alle casse) e ne prendo sempre tanti..questi li regalo come premio ai miei allievi dopo un quiz etc...quindi tutto questo per dirti che non sei sola, ci sono altri che hanno i tuoi stessi valori e tentano di fare controtendenza alla cultura del "idiot box" detta comunemente anche tv :) buona domenica :)

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