I libri? Spediamoli a scuola!

sabato 13 marzo 2010

Partecipazione e disobbedienza

La mia caviglia mi impedisce di andare alla manifestazione (ma non mi impedirà di andare alla Fiera a Bologna!) e così scrivo. Cè un commento importante al post precedente: nel 1938 c'era una dittatura, oggi siamo in democrazia, possiamo partecipare, possiamo pretendere che le pratiche della cittadinanza vengano finalmente sveltite e che leggi inadeguate (come il testo unico sull'immigrazione che investe in misure di sicurezza anzichè in politiche di integrazione, a partire dalla scuola) vengano modificate. "Questo governo finirà con libere elezioni", scrive Daniela. Vero. Anche se sono molto preoccupata per lo stato della democrazia in questo paese credo sia assolutamente necessario essere ottimisti. Sono convinta allora che sia importante che i nostri piccoli imparino ad esercitare il diritto di cittadinanza. Imparino a pensare con la propria testa. E siano profondamente consapevoli che si possano stabilire regole condivise da rispettare. E che se ci sono norme che ci sembrano ingiuste per fortuna abbiamo la possibilità di dirlo, di discuterne, di capire. Visto che le segnalazioni di libri per ragazzi sono rarissime rinnovo l'invito che ho fatto ieri a segnalare libri dove fin da piccoli si racconti di partecipazione e di disobbedienza "costruttiva": penso a Matilda, che disobbedisce ai genitori leggendo e rifiutando di diventare una ignorante imbrogliona. Ma penso anche alle storie di chi si è opposto a poteri forti e terribili, come la storia di Giovanni Falcone, raccontata da Garlando (Per questo mi chiamo Giovanni) o alla Scelta, di Luisa Mattia. Potremmo contribuire al dibattito odierno sulla legalità, offrendo ai bambini e ragazzi una bibliografia ragionata? E di nuovo mi rivolgo ai librai, ai bibliotecari che sicuramente potranno inondarci di titoli.

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