I libri? Spediamoli a scuola!

venerdì 1 ottobre 2010

Niente paura

E' un bel film. Perchè parla di impegno e lo mostra. Perchè mi ha consolato dopo una giornata faticosa, di quelle che ti chiedi "ma a che serve". Le voci dei ragazzi, insieme a quelle della Hack, di Paolo Rossi, di Rodotà, alcune immagini  forti come quella dei poliziotti che tirano fuori dalle finestre le magliette di addiopizzo possono ridare energia. Anche se sentire la Hack che dice che dovremmo ribellarci, fare la rivoluzione ma chi la fa la rivoluzione se siamo tutti addormentati, è purtroppo drammaticamente vero. E allora ha ragione Paolo Rossi che dice che indignarsi e basta non serve a nulla, che bisogna unire l'indignazione all'azione. Anche una piccola azione. Che ci unisca. E se ci ha fatto ridere quando parlava di poliziotti che ti fermano per chiederti se conosci Leopardi, e  quindi della necessità di fare "autoritarismo culturale", quanto è vero che bisogna ripartire anche da lì, contrastare l'imbarbarimento che ci ha reso "pubblico", un pubblico di tifosi che si arrabbia, si appassiona, ma poi va a dormire. E quel piccolo secondo comma dell'articol 4 della nostra costituzione: Ogni cittadino ha il dovere di svolgere secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorrra al progresso materiale o spirituale della società... è così importante! Credo che sfrutterò questa frase per la campagna I libri? Spediamoli a scuola! perchè tutti si sentano in dovere di sostenere la crescita creativa dei nostri piccoli, che saranno il nostro futuro.

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