I libri? Spediamoli a scuola!

lunedì 27 settembre 2010

FORMAR LECTORES ES RESPONSABILIDAD DE TODOS

Prestissimo, alla fine di questa settimana, sul sito della sinnos inseriremo l'elenco delle librerie che hanno aderito alla campagna e inizieremo a darne notizia. Confidiamo molto in testate giornalistiche amiche, che possano dare la notizia e seguirci, ma confidiamo soprattutto in noi stessi e in tutti voi affinchè si generi davvero un circolo virtuoso tra cittadini, scuole e librerie per portare libri, tanti libri diversi, in quelle scuole dove vogliono e sanno lavorare con libri e letture. Ho scelto come titolo di questo post uno slogan dell'Ibby Messico che mi piace molto. E' proprio questo il senso della campagna!
Vi segnalo il blog http://leggesulprezzodellibro.wordpress.com/ dove stanno arrivando numerosi contributi di librai, scrittori, editori e lettori molto interessanti. Il fatto che se ne stia parlando molto sulla stampa mi fa un po' sperare.

sabato 18 settembre 2010

Legge sul libro: quanto vale la cultura

Martedì prossimo un gruppo di editori indipendenti (I mulini a vento) che sono stati i promotori di un appello contro una legge sul libro che privilegia i grandi gruppi e uccide gli editori e i librai indipendenti, incontreranno Vincenzo Vita (pd) che sembra sia disponibile a promuovere una opposizione alla legge già passata alla camera in luglio. Sui contenuti della legge vi rimando al blog dei Mulini a vento http://leggesulprezzodellibro.wordpress.com/ e anche al breve intervento scritto qui proprio in luglio. Speriamo che Vita e il Pd non siano "pavidi" come avevo scritto e abbiano il coraggio di promuovere una battaglia per una legge che non ha costi, ma che avrebbe potenzialità importantissime per la nostra società. anche dal punto di vista economico. Purtroppo è fresca la memoria di un incontro di novembre in cui le rappresentanze Aie e Ali avevano convinto lo stesso senatore Vita che meglio di così in Italia non si poteva fare... Ovvero sconto del 15%, campagne autorizzate tutti i mesi (escluso dicembre forse) dove è possibile alzare liberamente lo sconto. Cosa guadagnerebbero i consumatori, i cittadini, invece da una legge che limitasse lo sconto per esempio al 5% (come la francia) e impedisse campagne incondizionate e desse soprattutto valore al libro e alla lettura e tutti coloro che lavorano dietro questo insostituibile mezzo di conoscenza, immaginazione, sapere? Intanto dei prezzi di copertina più bassi. E poi la pluralità di progetti edtoriali e librerie con librai capaci di fare il proprio mestiere e quindi di proporre libri, di selezionare quelli più vicini alla propria linea senza essere costretti ad avere pile di Dan Brawn o di Geronimo Stilton per sopravvivere. Chi se ne importa, direte. Viviamo bene anche senza conoscere Kader Abdolah o Andrea Rivola ... Sì probabilmente sì. Si vive meglio e senza troppe pretese. Per caso ieri sera sono incappata in C'è post@ per te (il film non la trasmissione della De Filippi!) e nella bellissima libreria dietro l'angolo il giovane libraio spiega come sono state realizzate le illustrazioni di un libro. E Tom Hanks chiede perplesso: ah, è per questo che costa così tanto! E il librario risponde: è per questo che vale così tanto... Chissà se mai uno qualsiasi dei nostri prossimi governi sarà in grado di capire quanto vale la cultura?